Recensione zaino ESSL RU5026 da 40 litri
Lo zaino di questa recensione è il prodotto che cercavo per escursioni di 2 o 3 giorni. Leggero, costruito bene e non troppo costoso!
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Lo zaino di questa recensione è il prodotto che cercavo per escursioni di 2 o 3 giorni. Leggero, costruito bene e non troppo costoso!
Greenroom One Three Six Enterprise è una piccola ditta con base in Malesia specializzata nella realizzazione di tasche, borse e zaini fatti a mano.
Il Rainmaker è uno dei loro modelli che ben si adatta a poter essere utilizzato sia per utilizzi “urban” che come zaino da portare nelle proprie escursioni.
Il Rainmaker è disponibile in due versioni, la più piccola da 22 litri e la più grande, quella mostrata in questa recensione, da 27.
E’ possibile sceglierlo con le pals MOLLE e il velcro sul davanti oppure in versione “civile”senza questi dettagli. I colori a disposizione sono nero, verde e marrone.
Lo zaino è dotato di robuste maniglie per il trasporto sui fianchi e sulla parte superiore.
Sono realizzate con lo stesso materiale che si usa per le cinture di sicurezza sulle auto!
Sui fianchi ci sono anche due cinghie di compressione che possono tornare utili per fissare un giubbotto o un treppiede per lo spotting scope all’esterno dello zaino.
Lo stesso tipo di materiale è usato anche per sostenere e rinforzare gli spallacci.
Il Rainmaker è uno zaino robusto, l’esterno è in Cordura 1000D mentre l’interno è rivestito in nylon ripstop a 420D.
Lo schienale, come la parte interna degli spallacci, è leggermente imbottita per aumentare il comfort anche a pieno carico.
La tasca esterna è coperta da una patta in cordura che aiuta a tenere lontana l’umidità in caso di pioggia, evitando che l’acqua entri attraverso la cerniera.
Ogni zip è dotata di un’asola per poterla manovrare con più facilità. Personalmente avrei preferito usare del paracord, ben più robusto rispetto allo spago che hanno usato, ma è una modifica che si può fare in poco tempo.
Internamente la tasca più esterna è suddivisa in tre scomparti, uno largo e due, più stretti, sulla parete interna.
Nella foto è visibile anche un d-ring che può essere utile per fissarci un mazzo di chiavi o qualcosa che deve restare a portata di mano ma assicurandolo in modo da non perderlo.
La tasca principale si apre quasi del tutto e questo rende agevole il carico dello zaino e l’individuazione del suo contenuto.
La parte verso lo schienale ha due file di pals MOLLE per fissarci un’eventuale pouch.
Sui lati di queste ci sono delle asole sulle quali si può facilmente fissare un moschettone.
La parte più esterna ha due tasche a rete chiuse da zip.
La terza tasca, quella a contatto con lo schienale, si apre del tutto.
Qui c’è una sezione imbottita creata per ospitare un computer portatile e passare in velocità i controlli in un aeroporto senza doverlo togliere dallo zaino.
Nello Zaino Rainmaker c’è un’ultima tasca “segreta” nascosta nello spazio fra la parte principale dello zaino e lo schienale.
E’ uno spazio perfetto per metterci i documenti durante un viaggio, averli comodi da mostrare ma protetti e al sicuro.
Il Rainmaker è uno zaino interessante con un prezzo adeguato alle sue caratteristiche.
Comodo e abbastanza robusto, ci sono forse un paio di punti che si possono migliorare (l’appunto sulle zip, ad esempio, niente di così importante) ma è sicuramente uno zaino da tenere in considerazione.
Lo zaino Recon Nine Evade Backpack è il risultato dell’esperienza diretta di Helm Ashiblie, il fondatore della ditta Alpha One Niner, e dei suggerimenti raccolti nel forum americano EDC.
Ha diverse caratteristiche interessanti ed i materiali usati sono robusti (Cordura 500D) ma leggeri.
L’Evade Backpack è uno zaino con una capienza di 27 litri ed un peso di circa 1400 grammi.
E’ disponibile in diversi colori e modelli mimetici, quello di queste foto è nel pattern Kryptek Typhon.
Lo schienale e gli spallacci sono imbottiti e confortevoli.
Le cinghie possono essere “raccolte” e ripiegate con delle fascette elastiche per avere così il minimo ingombro.
Su entrambi i lati dello schienale ci sono due ampie zip con le quali si accede ad uno scomparto rivestito all’interno con del velcro.
E’ un posto adatto per metterci una fondina in nylon o cordura fissandola proprio al velcro.
Sui lati dello zaino troviamo due tasche elastiche utili per tenere al sicuro ma a portata di mano un paio di borracce.
In questa foto si può vedere anche la clip per stringere il profilo dello zaino riducendone lo spessore.
La zip più esterna permette di accedere a diverse tasche interne che permettono di suddividere ed organizzare il contenuto.
L’elastico esterno è d’impaccio nell’aprire completamente questa zip ed il produttore suggerisce come opzione di ridurre da 7 a 5 i punti di aggancio nella parte frontale, in maniera da tenere comunque la corda elastica senza eliminarla del tutto, ma lasciando libera la parte alta dello zaino.
In alto troviamo una piccola tasca di rapido accesso, uno scomparto comodo per il portafoglio, una torcia, il passaporto se siamo in aeroporto…
La tasca posizionata in mezzo si apre a conchiglia e nella parte esterna ha due scomparti a rete chiusi da zip.
I d-ring in alto sono pensati per l’aggancio di tasche opzionali chiamate Matroskya, prodotte sempre dalla Alpha One Niner.
L’interno rosso delle tasche può essere usato per fare segnalazioni in caso di emergenza.
La tasca posteriore, quella più vicina allo schienale, è leggermente imbottita per proteggere un eventuale laptop (fino a 17″) e con ulteriori scomparti per un tablet, una rivista, dei documenti…
La maniglia superiore dell’Evade Backpack è rinforzata ed imbottita.
Le zip esterne si aprono grazie a cinghiette non metalliche, e quindi meno rumorose.
Lo zaino è pratico e comodo, resta ben aderente alla schiena.
Personalmente avrei preferito la tasca in mezzo più ampia, magari sacrificando quella pensata per il laptop, ma per il resto è sicuramente uno zaino da non sottovalutare.
Un paio di mesi fa avevo pubblicato la recensione dello zaino Summit prodotto dalla Badlands Pack, un’azienda con base negli USA che commercializza attrezzature per la caccia.
Una linea dei loro prodotti è chiamata “Tactical” e fra gli zaini che appartengono a questa serie ecco il modello BOS.
Lo zaino BOS è disponibile in colorazione Gunmetal (un marrone molto scuro, quasi nero) o Serengeti come quello mostrato in queste foto. E’ una sfumatura molto particolare perchè essendo chiara riflette parte del colore dell’ambiente in cui trova per cui si adatta bene in differenti zone: nel fitto del bosco sembra verde scuro, sulle rocce di questo “set fotografico” dove viene colpito dalla luce del sole, invece, risulta marrone.
Sui fianchi e nella parte bassa lo zaino è dotato di cinghie di compressione per aggiustarne la forma e tener saldo il nostro equipaggiamento, a seconda del carico che andiamo a metterci.
L’utilizzo di materiali come Hypalon e Keprotec lo rendono abbastanza leggero ma molto robusto.
E’ dotato di pals Molle su tre lati per poterlo ampliare con ulteriori tasche se necessario.
La capienza dello zaino, suddivida fra le varie tasche, è di circa 35 litri.
Ci sono tre scomparti principali e due tasche laterali.
La tasca più esterna è ulteriormente suddivisa con due tasche, una con tessuto a rete per mostrarne il contenuto, ed una piccola tasca superiore chiusa da una zip.
E’ lo scomparto ideale per riporre una torcia, una cartina topografica della zona, un gps… Tutti quegli accessori che ci possono servire durante la marcia e devono essere facilmente individuati.
La seconda tasca, quella in mezzo, è un po’ più capiente della prima ed ha una tasca chiusa da una zip di dimensioni più generose.
Su questa si bene vede il logo della Badlands Packs, riportato anche in altre zone all’esterno.
Lo scomparto principale del BOS ha un’apertura solo sul lato alto dello zaino.
Questa soluzione potrebbe essere migliorata… Preferisco gli zaini con apertura totale “a conchiglia” perchè permettono di organizzare meglio il contenuto. Qui l’apertura della tasca principale è quella classica e per prendere il materiale sul fondo dello zaino bisogna togliere quello che c’è sopra. Niente di così problematico comunque…
Il BOS è predisposto per alloggiare una sacca di idratazione da 3 litri all’interno di una tasca a rete con fori su entrambi i lati.
La tasca ha una piccola clip in plastica per tener ferma la sacca in posizione verticale.
Al di sotto della tasca a rete troviamo una zip per raggiungere la parte a contatto con lo schienale (più sotto altre foto e maggiori informazioni).
Sui due lati lo zaino è dotato di comode tasche esterne, utili per metterci un kit di pronto soccorso, una t-shirt di ricambio o una giacca antivento.
Anche queste sono coperte da pals Molle.
Sul lato superiore il BOS ha due piccole zone coperte da velcro per metterci delle patch di identificazione.
Qui si vedono bene le zip dotate di copertura in gomma con dimensioni comode per poterle muovere anche indossando dei guanti.
Il maniglione superiore ha un profilo basso ma è comunque abbastanza ampio.
Anche questo, come tutte le zone più “delicate” dello zaino e quelle sottoposte a maggior sforzo, è rinforzato con materiali robusti e leggeri.
Lo schienale dello zaino ha un profilo stretto ed è molto confortevole.
Gli spallacci sono imbottiti e dotati di strisce elastiche per il passaggio del sistema di idratazione.
E’ dotato di cinghia sullo sterno regolabile e di un ampio cinturone per bloccare lo zaino in vita ed evitare che si muova troppo durante la marcia.
La Badlands Packs ha pensato di aggiungere allo schienale dello zaino BOS una soluzione che loro chiamano Hypervent.
La parte a contatto con la schiena dell’utilizzatore è costituita da un robusto tessuto a rete leggermente distanziata dal resto dello zaino, in maniera da favorire il passaggio d’aria e limitare così il surriscaldamento e l’accumulo di sudore.
Non lo impedisce certo del tutto, è impossibile (ad esempio nei giorni molto caldi in cui l’ho provato), ma lo rende un po’ più confortevole da portare rispetto ad uno zaino che poggia direttamente il tessuto sulla schiena.
Ho avuto l’opportunità di testare uno zaino prodotto dalla Badlands Pack, una ditta statunitense che commercializza principalmente attrezzature per la caccia.
Lo zaino Summit è il più capiente fra quelli proposti nel catalogo della Badlands (ha una capacità di circa 75 litri suddivisa fra le varie tasche) e adotta alcune soluzioni tecniche che hanno attirato la mia attenzione…
Il logo della Badlands, ben in vista nella parte frontale dello zaino.
Il materiale con cui è costruito (chiamato KXO-32) lo rende resistente a strappi ed abrasioni e il trattamento al Teflon lo impermeabilizza (non è totalmente waterproof, ma evita che il contenuto si bagni troppo sotto alla pioggia).
Le dimensioni dello zaino sono all’incirca 89cm x 44cm x 20cm.
E’ uno zaino nato per la caccia e proprio per questo all’esterno ci sono diverse cinghie regolabili per poter sostenere un fucile o un’arco.
Lo schienale è molto confortevole, l’imbottitura è morbida e le parti con la rete (un sistema chiamato Hypervent) permettono all’aria di circolare più facilmente.
La struttura dello zaino è mantenuta rigida da due strisce di robusto policarbonato.
La grossa cintura funziona bene per scaricare parte del peso sui fianchi, ma si può comunque togliere nel caso sia d’intralcio.
Su entrambi i lati della cintura ci sono due ampie tasche.
Nelle varie escursioni fatte durante le prove di questo zaino utilizzavo queste tasche per riporre un piccolo binocolo, il GPS e qualche snack. Sono perfette per tutti quegli oggetti che si utilizzano durante la marcia perchè si possono recuperare facilmente senza togliere lo zaino.
Particolare dell’attacco per la cinghia sullo sterno (regolabile in altezza facendola scorrere) e della fascetta elastica per il sistema di idratazione tipo Camelbak.
Nella parte alta dello zaino c’è una comoda maniglia per traspotare lo zaino o issarlo sulle spalle con più facilità.
La parte superiore, con la tasca aperta per mostrane l’ampiezza, può anche essere tolta ed usata come una tasca a sé stante, indipendente dal resto dello zaino. Ha un’apertura sul lato superiore e una su quello inferiore (due strati separati).
Lo zaino Summit è predisposto per ospitare un sistema di idratazione ma la tasca che lo dovrebbe sostenere è un po’ piccola per i modelli rettangolari più diffusi…
Sui fianchi troviamo due tasche davvero capienti.
Possono contenere tranquillamente uno spotting scope, un treppiede o altri oggetti simili.
La tasca frontale è suddivisa in vari scomparti ed è quella che utilizzo per metterci la cartina, la bussola, la torcia frontale, una macchina fotografica compatta, qualche snack…
E’ costruita con del tessuto a rete che permette di individuare il contenuto con una sola occhiata.
Nella foto si possono vedere bene le cuciture gialle in Arimids, un tipo di filo estremamente robusto (rimangono gialle perchè la densità di filo è talmente elevata che non si riesce a tingerle.!)
L’apertura della tasca principale del Summit è doppia: una lunga zip ed un “collo” estensibile e regolabile per proteggere attrezzature particolarmente lunghe.
Tutte le zip hanno delle clip gommate per poterle aprire senza problemi anche indossando dei guanti spessi.
La zip aperta mostra come sia facile caricare e svuotare lo zaino.
La cinghia interna è pensata per comprimere il contenuto ed evitare che balli troppo.
La Badlands utilizza mimetismi tipici del mondo della caccia, creati per il mercato civile ma molto efficaci.
In questo caso il Realtree Xtra Green, un pattern perfetto per la primavera e l’autunno perchè mescola colori autunnali con disegni fotorealistici di foglie verdi e rami crando un contrasto che lo rende tridimensionale.
La Badlands ha fatto stampare in serie limitata un libro che fotografico che racconta il percorso della ditta, partita da un garage con qualche macchina da cucire preso in affitto fino a diventare una ditta affermata.
Sono interessanti le pagine che raccontano la genesi dei vari zaini, testando un sacco di prototipi per capire pregi e difetti di ognuno ed arrivare così alle versioni che troviamo nel loro catalogo.
L’Extended Range Operator Pack è lo zaino più capiente nella serie Operator proposta dalla Tactical Tailor, azienda statunitense attiva dal 1998.
Disponibile nelle colorazioni nero, coyote brown, multicam, OD, ranger green, ACU, è uno zaino robusto grazie ai materiali utilizzati (Cordura 1000D) e all’esperienza della ditta produttrice. E’ uno zaino comodo anche con pesi notevoli, ben costruito e versatile.
Lo zaino è coperto da pals MOLLE su tutti i lati per poterlo personalizzare con ulteriori tasche ampliandone la capacità e adattandolo alle nostre esigenze.
Sul lato superiore, a ridosso della schiena, è stata cucita una robusta maniglia di trasporto che mantiene un basso profilo e non intralcia.
I due spallacci ampi e lo schienale imbottito rendono questo zaino comodo da usare anche per lunghi periodi.
La cinghia sullo sterno e quella in vita riescono a scaricare bene il peso che in questo modo non grava totalmente sulle spalle!
Lo schienale è reso rigido da due strisce di alluminio che servono anche a scaricare il peso su una superficie più ampia, rendendolo più confortevole.
Su entrambi i lati dello zaino troviamo due tasche, ottime per una borraccia o per altri oggetti che possono tornare utili durante la marcia.
Il lato superiore ospita una tasca bella ampia e immediatamente accessibile.
Tutte le tasche e le aperture dello zaino (tranne quella del pannello riflettente, mostrata sotto) sono chiuse da zip dotate anche di un laccetto in paracord che le rende più comode da aprire anche indossando dei guanti.
La tasca principale dello zaino si apre a conchiglia per quasi tutta la sua lunghezza.
Questo facilita l’organizzazione interna e permette di accedere a tutto il contenuto e di individuare subito quello che si serve, anche se si trova sotto al resto dell’equipaggiamento.
La capienza totale dello zaino è di circa 50 litri.
Nel pannello frontale, che chiude la tasca principale dello zaino, sono state ricavate due ulteriori tasche, sempre chiuse da robuste zip. Una delle due, la più ampia, è di un tessuto a rete che mostra subito cosa abbiamo all’interno.
Sui lati della tasca principale ci sono 4 ulteriori tasche laterali in rete.
Tornano comode per inserirci piccoli oggetti che altrimenti andrebbero “a perdersi” in mezzo al resto dell’equipaggiamento.
Sul lato superiore troviamo, in una tasca apposita, un pannello ad alta visibilità (del tipo VS-17) ottimo per segnalare la nostra posizione e farci individuare in situazioni di emergenza o durante le esercitazioni.
Il pannello riflettente si fissa alle pals MOLLE tramite una piccola clip in plastica rigida e rende lo zaino davvero visibile anche in mezzo alla vegetazione, subito individuabile anche da lunga distanza.
Ci sono situazioni in cui è preferibile non farsi notare e passare inosservati, essere cioè (come dicono al di fuori dell’Italia) “the grey man”, una persona qualunque che non attira l’attenzione.
Potrebbe trattarsi di un’operazione di sorveglianza o sotto copertura, o magari ci si trova in un luogo dove il semplice sembrare un militare non è visto di buon occhio.
In queste situazioni è meglio evitare, quindi, attrezzatura vistosamente tattica, accessori mimetici o con pals molle.
Grey Ghost Gear propone nel suo catalogo uno zaino pensato proprio per risolvere questo tipo di problemi, lo Stealth Operator Pack.
Si tratta di uno zainetto disponibile sia in colorazioni mimetiche (ATACS e Kryptex in varie versioni, Multicam) ma anche in colori più sobri e in grado di non destare troppa attenzione in un ambiente urbano, come il nero e il grigio.
La versione di questa recensione dovrebbe essere grigia, ma in realtà è una sfumatura particolare, difficilmente spiegabile a parole (e questo può essere un punto a suo favore, nel caso in cui qualcuno tenti di dare una descrizione di voi e di come siete vestiti).
Le zip di apertura sono dotate di paracord per essere manipolate più agevolmente ed in silenzio, senza rumore di parti metalliche che sbattono.
La tasca più esterna è ulteriormente suddivisa per poter organizzare al meglio il contenuto.
Ci sono 4 piccoli scomparti per oggetti di frequente utilizzo, una tasca chiusa da una zip e un’ulteriore tasca chiusa da una striscia di velcro.
Nella tasca chiusa dal velcro troviamo una fondina universale con portacaricatore che si fissa al velcro all’interno della tasca stessa
La Grey Ghost Gear ha pensato giustamente di nascondere la fondina dietro al pannello delle altre tasche, in modo da poter aprire tranquillamente la tasca più grande senza mostrare un eventuale arma che teniamo all’interno.
La tasca principale ha un’apertura “a conchiglia”, il che permette di visualizzare subito tutto il contenuto ed organizzarlo al meglio.
Sul pannello esterno sono state ricavate tre tasche di cui una chiusa da una zip e due invece con del velcro. Queste due ultime sono perfette anche per poter ospitare un paio di caricatori per una carabina tipo M4.
La maniglia di trasporto ha cuciture rinforzate ed è bella robusta.
Lo Stealth Operator Pack ha anche una tasca per una sacca di idratazione, nella parte a contatto con la schiena.
Gli spallacci sono morbidi e confortevoli ma abbastanza robusti.
Lo schienale è leggermente imbottito e si adatta bene alla schiena dell’utilizzatore.
Gli spallacci sono fissati allo zaino con una robusta clip in plastica.
Non è certo uno zaino per trasportare pesi estremi, ma le cuciture rinforzate assicurano una buona resistenza.
Ho potuto provare lo Stealth Operator Pack in un’operazione di sorveglianza, dove lo zaino si è mostrato utile per portare tutta l’attrezzatura necessaria.
Avevo con me tutto quello di cui avevo bisogno in auto, tenuto dentro allo zaino, in maniera da poter scendere in velocità per seguire il soggetto a piedi.
Il suo colore si confondeva bene nell’ambiente urbano, non attirava l’attenzione, ma proteggeva al meglio la macchina fotografica, la radio e tutto il resto.
Lo Stealth Operator pack mi ha accompagnato anche quando andato a trovare gli amici della Tadpoles, al poligono.
E’ uno zaino interessante, robusto e comodo, ideale per chi ha la necessità di un sistema di trasporto efficiente che non dia però nell’occhio.
Il Tactical Rigger della Geigerrig è un sistema di trasporto per la sacca di idratazione.
Condivide con lo zaino Tactical 1600 la colorazione (nera o coyote), la presenza delle pals sull’esterno e il sistema “a pressione” per l’acqua. Anche in questo caso, infatti, troviamo due tubi: uno per bere e uno, corredato di pompetta, per mettere in pressione la sacca da 2 litri.
E’ presente anche un piccolo spazio per poter inserire piccoli oggetti (una mappa, dei soldi, le chiavi della macchina, degli snack…) ma non è concepito per trasportare molta roba. Serve essenzialmente per trasportare e proteggere la riserva d’acqua al suo interno.
E’ costruito con Cordura 500D e pesa all’incirca 600 grammi.
Le cinghie di trasporto si possono staccare e infilare al’interno di appositi spazi, in maniera tale da poter fissare il Tactical Rigger ad un vest, ad uno zaino o ad altri equipaggiamenti.
La sacca dell’acqua prodotta dalla Geigerrig si riempie facilmente dall’alto grazie ad un’apertura semplice e ampia e può essere messa in lavastoviglie!
In questo breve video della Geigerrig vengono mostrate le possibilità date dal sistema “a pressione”. Ha diversi punti a suo favore rispetto ad una sacca di idratazione normale…
In questi giorni sto testando lo zaino Tactical 1600, commercializzato dall’azienda Geigerrig.
Si tratta di uno zaino con all’interno un sistema di idratazione particolare perchè può funzionare “a pressione” tramite una pompetta.
Il tactical 1600 è uno zaino con una capienza di circa 26 litri disponibile in colorazione nera o coyote. Quest’ultima è una tonalità perfetta per la stagione autunnale.
Nella parte frontale troviamo 6 file di pals molle utili per attaccarci tasche aggiuntive o per fissare la vegetazione locale nel caso si necessiti di un mimetismo più accurato.
Sui fianchi troviamo due piccole tasche, una per parte, dove poterci mettere piccoli oggetti utili e a portata di mano, come una macchina fotografica o un piccolo kit di pronto soccorso.
Lo schienale ha grosse imbottiture che oltre a risultare molto comode permettono una buona aerazione.
Gli spallacci risultano confortevoli ed è possibile utilizzare anche il cinturone (staccabile) e la clip pettorale per mantenere lo zaino fermo in posizione durante la marcia.
Lo zaino Tactical 1600 ha due tasche principali.
Quella più esterna si apre “a conchiglia” e permette di organizzare al meglio il contenuto tramite piccole tasche interne. E’ la tasca ideale per la torcia, la cartina topografica, le chiavi della macchina o altri piccoli oggetti.
Subito dietro alla tasca esterna troviamo la sezione principale, abbastanza ampia e facilmente raggiungibile. Questa, purtroppo, si apre solo fino a metà della sua altezza.
Sopra allo zaino troviamo un comodo e robusto maniglione.
Le cuciture sono belle resistenti e il materiale usato per la costruzione è Cordura 500D.
La tasca di idratazione è sistemata nella tasca a contatto con la schiena.
La particolarità di questo sistema, che lo rende diverso da molti altri in commercio, è la possibilità di sfruttare la pressione dell’aria (agendo su una pompetta) per creare un piccolo getto d’acqua.
In questa maniera bere diventa molto più semplice, non si deve succhiare dal tubo, e il getto d’acqua può diventare utile, ad esempio, per riempire il fornellino e farsi un thè, lavare l’attrezzatura, dar da bere al cane…
Su ogni spallaccio troviamo un tubo, quello nero isolato è quello da dove passa l’acqua mentre l’altro, con la pompetta, serve per mettere in pressione la tasca (che in questo zaino è da 3 litri).
I particolari sono ben curati e il funzionamento è perfetto. Il tubo da cui si beve è dotato di chiusura di sicurezza, la pompetta invece ha una valvola per scaricare la pressione quando non serve.
L’aria ha sua tasca, non viene a contatto con il liquido.
La tasca di idratazione è davvero robusta, sul canale youtube della Geigerrig ci sono alcuni video che lo dimostrano, e può essere facilmente lavata anche in lavastoviglie.
Il Tactical 1600 è uno zaino dalle caratterisitiche interessanti.
Comodo e leggero, ben costruito, robusto. Il sistema di idratazione “a pressione” lo rende superiore a molti altri concorrenti.
Un paio di settimane fa mi sono imbattuto nel sito Clever Hiker, che pubblicizzava una serie recente di video dedicati all’ultralight backpacking, cioè l’idea di riuscire a fare del trekking, anche di più giorni, cercando di ridurre al minimo il peso che ci si porta dietro. Su youtube se ne trovano tanti di video su questo argomento, ma il trailer, che trovate qui sotto, dava l’idea di qualcosa di qualità, ben fatto sia come riprese che come idee sviluppate all’interno della serie.
Ho deciso quindi di darci un’occhiata…
La serie completa si compone di 10 video della durata di circa 6-7 minuti l’uno. Gli argomenti trattati sono:
– Lightweight basic (una introduzione alla serie)
– Ultralight shelters
– Ultralight backpacks
– Sleeping systems
– Essentials & First aid
– Ultralight cooking
– Trail food
– Footwear & Trekking Poles
– Clothing & Raingear
– Water purification
In allegato ai video ho trovato anche un breve e-book che contiene tutti i riferimenti per risalire al materiale presentato nei video (marche e modelli dell’attrezzatura) e un modulo “checklist” per controllare il proprio equipaggiamento prima di partire per un’uscita.
Le spiegazioni date nella serie sono semplici ed immediate, niente di troppo complicato o irrealizzabile. Su alcuni punti ho qualche dubbio ma per la maggior sono tutte idee che condivido e che incoraggio a sperimentare ed intraprendere.
In ogni video il protagonista, Dave Collins, analizza pregi e difetti di vari tipi di equipaggiamento, dalle tende ai sacchi a pelo ai filtri per l’acqua, indicandone pregi e difetti e motivando le sue scelte al riguardo.
Sono spiegazioni date da chi ha percorso molti km a piedi e sa bene cosa funziona e cosa invece diventa un impiccio, lungo la strada.
E’ una serie interessante e ben realizzata, purtroppo abbastanza breve, che fornisce molte idee e consigli utili per chi ama la vita all’aria aperta.
Decisamente da guardare!