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Garmin Etrex 30

Ho avuto l’occasione di provare l’Etrex 30, un piccolo gps tascabile cartografico della Garmin, attualmente il top nella famiglia degli Etrex.
L’Etrex 30 è perfetto per le escursioni in montagna ma è versatile anche per un utilizzo “cittadino”, grazie alla possibilità di caricare in memoria diversi tipi di mappe, fra cui quelle stradali. Il suo display a colori a colori è facilmente visibile anche in condizioni di luce forte.
Il grande vantaggio di un gps portatile cartografico (rispetto ad uno non cartografico come ad esempio il mio Foretrex 401) è che si può scegliere un punto della mappa, magari utilizzando il servizio di foto aeree BirdsEye della Garmin, e navigare rapidamente verso quella destinazione senza dover inserire le coordinate ricavandole da una mappa topografica cartacea. Capire la propria posizione e la direzione da seguire, poi, è davvero molto più semplice!

Garmin Etrex 30

Il funzionamento del Garmin Etrex 30 è abbastanza intuitivo e si familiarizza facilmente con le funzioni principali, quelle più utilizzate. Ha 5 pulsanti sui lati e un piccolo joystick per passare facilmente fra un campo e l’altro e introdurre coordinate o nomi per i waypoint. Non ha uno schermo touchscreen, ma ritengo che questo sia un vantaggio: per un utilizzo outdoor, infatti, verrebbe probabilmente usato con i guanti o con le mani sporche rendendo il display difficilmente leggibile…
E’ impermeabile a spruzzi, polvere e umidità ed ha una costruzione robusta e antiurto.

Garmin Etrex 30

Garmin Etrex 30

Le dimensioni di questo gps sono compatte ed ha un peso contenuto.
Fra le sue funzioni troviamo anche una bussola elettronica a 3 assi (funziona in qualsiasi posizione, non occorre che sia tenuto in orizzontale) e un altimetro barometrico.
Ha la possibilità di ricevere anche il segnale dei satelliti Glonass, un sistema russo, che riduce i tempi per rilevare la propria posizione a scapito di un leggero consumo della batteria. Con più satelliti è anche più facile ricevere il segnale in posizioni “difficili” come valli o boschi fitti…

Garmin Etrex 30

Il gps può essere fissato ad una bici, un fuoristrada o un’imbarcazione utilizzando gli accessori disponibili nel catalogo Garmin. Ci sono diverse staffe per poterlo agganciare in maniera sicura a molti supporti.

Garmin Etrex 30

Garmin Etrex 30

L’Etrex 30 funziona con due comuni batterie stilo AA, con una resa dichiarata di circa 25 ore.
Sotto all’alloggiamento delle batterie troviamo uno slot per una scheda MiniSD grazie alla quale possiamo facilmente ampliare la memoria cartografica del gps (Trekmap, BlueChart, City Navigator oppure mappe personalizzate ricavate da Google Earth).
E’ un GPS versatile, lo possiamo usare sia per l’outdoor che come navigatore per l’auto.

Garmin Etrex 30

L’Etrex 30 è un ottimo gps, perfetto per gli amanti del trekking.
Ha tutte le carte in regola per accompagnarci nelle escursioni più difficili!

Ho potuto provare anche la cartografia Trekmap Italia V3 Pro caricandola sia sul gps che nel software Garmin Basecamp.
E’ sicuramente un aiuto in più per programmare un’uscita, caricare percorsi e waypoint, come è utile da visualizzare sullo schermo dell’Etrex per capire dove ci troviamo. Attualmente, però, non è ben mappata tutta l’Italia ma solamente alcune zone (principalmente alpi e parte degli appennini)… speriamo che presto sia disponibile una mappa più completa!
Ci sono alternative gratuite disponibili in rete (OpenStreetMap, Openmtbmap…) e compatibili anche con questo GPS. Per caricarle nella memoria però ci vuole un po’ di tempo perchè pare che la porta USB del dispositivo non sia delle più recenti…

Geocaching

Molti di voi conosceranno il Geocaching, una sorta di caccia al tesoro in versione moderna e diffusa in tutto il mondo, che sfrutta i GPS per trovare contenitori nascosti per poi lasciare una firma nel logbook (un diario che registra i passaggi di tutti i geocachers che l’hanno trovata). In base alla dimensione del contenitore, che può variare da piccoli tubetti a scatole più grandi, si possono anche trovare piccoli oggetti da scambiare.
Le cache si differenziano sia per dimensione che per facilità di accesso (in base al tipo di terreno e al percorso da fare per raggiungerle) ma anche in base a come sono nascoste: alcune sono semplici e immediate da scoprire mentre altre sono ben nascoste e mimetizzate. Si trovano cache nascoste nelle città, nei boschi, nei posti più vari. Alcuni nascondigli sono davvero ingegnosi…

Sul sito ufficiale geocaching.com è stato recentemente pubblicato un video, che riporto qui sotto, dove il sergente Kent “Doc” Byrd, membro della Explosive Ordinance Disposal unit, racconta di come il geocaching lo ha aiutato più volte nel suo lavoro. Grazie al geocaching, spiega Byrd, si sviluppa attenzione ai dettagli, si guarda il mondo in maniera diversa, prestando maggior attenzione a dove si possono nascondere le cache.

[youtube http://www.youtube.com/watch?v=TbZ9SHclvh0&w=560&h=345]
Iniziare col geocaching è semplice, basta registrarsi nel sito geocaching.com, scegliere un posto, mettere le coordinate nel GPS e partire! Per chi usa l’Iphone è disponibile l’applicazione ufficiale, comoda perchè permette di vedere una lista di tutte le cache vicine al luogo in cui ci si trova, raggiungerle e registrare la visita, magari allegando una foto.
Che aspettate a partire? Buona caccia!