Mechanix, The Original Insulated

Uso spesso i guanti della Mechanix, specialmente il modello “Original” perchè è un modello comodo che lascia una buona sensibilità alla mano ed è tutto sommato economico.
Finalmente la ditta americana ha messo in catalogo alcune opzioni per la stagione fredda, con i modelli Insulated (in questa recensione il guanto Original Insulated).
Le buone caratteristiche del guanto Insulated ricalcano, con delle aggiunte, quelle del modello Original standard: calza la mano in maniera ottima (la taglia è la stessa del modello “non insulated”) e segue bene i movimenti delle dita.
La chiusura sul polso avviene tramite una patch in velcro, del tipo silenzioso.
All’interno però è stato inserito uno strato in micro-pile per isolare la mano dall’esterno e mantenere il calore corporeo.
Nel palmo, inoltre, è stato aggiunto uno strato resistente all’acqua per proteggere al meglio la mano ed evitare che l’umidità di eventuali oggetti che stiamo maneggiando penetri all’interno.
Si tratta quindi di un guanto dalle caratteristiche molto interessanti, ideale per utilizzi tattici nella stagione fredda dove si abbia bisogno di mantenere la sensibilità sulle mani.

Mechanix Original Insulated

Mechanix Original Insulated

Mechanix Original Insulated

Mechanix Original Insulated

Mechanix Original Insulated

Mechanix Original Insulated

Multicam, nuovi pattern mimetici

Il mimetismo Multicam è famoso per essere efficace su diverse tipologie di terreni. E’ stato scelto da molti in qualità di mimetismo il più possibile “universale”, un unico pattern che si può adattare (più o meno bene) dalle zone aride a quelle boschive.
Proprio ieri sono uscite le prime foto dei nuovi pattern mimetici Multicam nelle diverse varianti Arid, Tropic, Alpine e Black.
La variante Arid è perfetta nelle zone molto aride e rocciose, dove manca la vetegazione.
Quella Tropic si adatta invece a zone molto boschive, tropicali, e infine la Alpine per le zone innevate.
Tute questi nuovi pattern si possono “spezzare” e personalizzare indossando vest e tasche di un altro mimetismo: ad esempio possiamo portare un completo Arid e una buffetteria Multicam “standard” oppure un completo Alpine spezzando la figura con un vest Multicam standard.
Questo permette di ottimizzare il mimetismo della propria uniforme a seconda della tipologia di terreno in cui andiamo ad operare.
La versione Black è quella che mi convince di meno. A livello di efficacia mimetica la trovo piuttosto superflua mentre le altre varianti sembrano davvero efficaci…
Voi cosa ne pensate?

Qui sotto ho riportato le foto presenti nel sito ufficiale.

Multicam (standard)

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Multicam Arid

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Multicam Tropic

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Multicam Alpine

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Multicam Black

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Montane Alpine Endurance Jacket

Seguendo il motto “further, faster” l’inglese Montane (il distributore di questo marchio per l’Italia è Serico) ha recentemente inserito nel suo catalogo la giacca Alpine Endurance. Si tratta infatti di un capo tecnico pensato per chi ha bisogno di protezione dagli elementi senza però sacrificare la mobilità e la leggerezza.
Questa giacca è ideale per gli scalatori o comunque per chi fa attività intensa nelle condizioni meteo spesso variabili tipiche dell’ambiente montano.
I 3 strati di eVent con i quali è costruita permettono una grande traspirabilità proteggendo però da pioggia e vento. E’ leggera e comprimibile, adattabile tramite diverse clip che aggiustano la forma della giacca attorno al corpo dell’utilizzatore.
Tutte le cuciture sono nastrate internamente ed il taglio di questa giacca è pensato per lasciare la massima libertà di movimento: la parte superiore è leggermente più ampia per permettere di indossare, al di sotto, capi invernali (questo contribuisce anche a fare una sorta di “cuscinetto d’aria” che aiuta come isolante). Anche la zona intorno alle braccia è leggermente più larga, per permettere a queste di muoversi ampiamente, alzarsi e abbassarsi senza che il resto della giacca si muova.
Il cappuccio è largo per consentire di essere indossato sopra ad un caschetto ma si può facilmente stringere attorno alla testa.
E’ presente anche un frontino corto per evitare che la pioggia ci cada in faccia.
La Alpine Endurance ha diverse tasche posizionate in maniera intelligente: due sui fianchi per le mani, due sul davanti, facilmente raggiungibili (ottime per una mappa, un gps…), una sul bicipite sinistro e due interne.
L’apertura della giacca è costituita da una robusta zip protetta all’interno da una sorta di “ghetta” per far scivolare via l’acqua che (caso improbabile) potrebbe penetrare all’interno.
Tutte le zip sono infatti altamente impermeabili, protette da una copertura che ricorda molto le chiusure delle tute stagne, e si aprono facilmente anche indossando dei guanti grazie alle clip generose.
La zip principale si apre sia dall’alto che dal basso. Questa particolarità può tornare utile se si indossa un’imbragatura e si desideri raggiungerla senza sfilarsi la giacca.
Nella zona sotto alle braccia sono state ricavate altre due aperture, sempre chiuse da una zip, per aumentare la ventilazione in caso di caldo eccessivo.

Personalmente la trovo una giacca ottima, con tutti i particolari curati e un taglio che segue i movimenti del corpo lasciando ampia libertà. Non ha uno strato isolante, che in caso di freddo va indossato sotto di essa, ma è un capo assolutamente positivo!

montane alpine endurance

Montane Alpine Endurance jacket

Montane Alpine Endurance jacket

Montane Alpine Endurance jacket

Montane Alpine Endurance jacket

Montane Alpine Endurance jacket

Montane Alpine Endurance jacket

Montane Alpine Endurance jacket

Montane Alpine Endurance jacket

Montane Alpine Endurance jacket

Steripen Adventurer Opti

Nei lunghi trekking (come nei viaggi in zone particolari del mondo) uno dei problemi maggiori è il rifornimento d’acqua potabile.
Trovare punti in cui l’acqua risulti pulita e sicura da bere non è sempre facile e per questo bisogna ricorrere a sistemi per filtrarla e purificarla. Steripen ci viene incontro con l’Adventurer Opti, una piccola e ingegnosa soluzione per rendere l’acqua potabile attraverso l’utilizzo di una luce ultravioletta per “inattivare” germi e virus.

Con delle dimensioni e un peso contenuti, la Steripen Adventurer Opti è un sistema portatile per potabilizzare l’acqua indicato per chi ha bisogno di ridurre al minimo l’ingombro del proprio equipaggiamento.
E’ venduta assieme ad una morbida custodia che la protegge durante il trasporto.

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Steripen Adventurer Opti

Un coperchio in plastica rigida protegge da urti e graffi la luce ultravioletta della Steripen quando non in uso.
Si fissa a pressione semplicemente premendo il coperchio contro il corpo della steripen e la tenuta è molto forte. La parte opacizzata serve per diffondere la luce bianca del piccolo led sotto alla lampada UV, che può servire così come torcia di emergenza (basta tenere premuto il pulsante di accensione per 3 secondi).

Steripen Adventurer Opti

Steripen Adventurer Opti

Il funzionamento della Steripen Adventurer Opti è semplice: un clic per 1 litro d’acqua o 2 click per mezzo litro. A questo punto si accende il piccolo led in modalità lampeggiante e quando la luce UV viene immersa nell’acqua si attiva.
Basta agitare l’acqua mescolando con la luce UV nella borraccia (sono indicate, proprio per questo bottiglie a collo largo tipo Nalgene) e in 90 secondi rende sicuro 1 litro d’acqua. La luce UV rende inattivi gli organismi patogeni presenti nell’acqua (non li uccide, li rende “inoffensivi”).
Il problema è che questo sistema non filtra l’acqua da eventuali sostanze in sospensione o da fango… ci vuole un prefiltro che però aggiunge altro peso.

Steripen Adventurer Opti

Steripen Adventurer Opti

Il sistema proposto da Steripen è leggero e comodo, facile da usare. Ha alcuni limiti, però, come ad esempio il fatto che non filtra l’acqua dalla sporcizia che può esserci in un fiume, come fanno invece i filtri veri e propri. Ma i punti a favore, secondo me, lo rendono un sistema da non sottovalutare.

Bottiglia ripiegabile Vapur

Controllare la propria idratazione, specialmente quando si stanno facendo delle escursioni, è una cosa di fontamentale importanza.
Ci sono diversi sistemi per avere acqua al seguito, dalle classiche borracce rigide ai sistemi tipo Camelbak. La ditta americana Vapur, però, propone delle borracce morbide che una volta svuotate si possono ripiegare in poco spazio.
Il modello presentato in questa recensione è l’Element in colorazione “Fire” da 0.7lt.
La caratteristica che salta subito all’occhio, nelle bottiglie Vapur, è la clip in materiale plastico fissata al coperchio. Questa ha la doppia funzione di assicurare la bottiglia ad uno zaino o ad altre attrezzature e quella di tenere arrotolata la borraccia, una volta vuota.
Quando non in uso, e arrotolota su se stessa, occupa davvero poco spazio.
Il materiale, esente da BPA, è molto resistente (la ditta calcola una vita media di circa 3 anni, a seconda dell’utilizzo) ma il costo è contenuto.
Può anche essere lavata in lavastoviglie senza problemi.
Utilizzo questa bottiglia quasi quotidianamente e con molta soddisfazione sia negli spostamenti “urbani” che nelle escursioni. Al contrario di una borraccia rigida questa permette di vedere quanto liquido rimane all’interno e la sua morbidezza le permette di piegarsi leggermente per adattarsi allo zaino. La sua forma le consente inoltre di restare in piedi sia piena che vuota (anche se da vuota preferisco arrotolarla per rispamiare spazio).

Vapur bottle

Vapur bottle

Vapur bottle

Vapur bottle

Vapur bottle

Vapur bottle

Vapur bottle

Optimus Terra Solo e Optimus Crux

Optimus Terra Solo, proposto dal sito Katadyn, è un sistema per riscaldare bevande o cibi molto leggero e compatto, ideale per chi vuole avere qualcosa di poco ingombrante ma efficiente. Il kit che presento in questa recensione è composto dal Terra Solo e dal fornellino Optimus Crux, entrambi della ditta Optimus.

Terra Solo
Il set Terra Solo è composto da due parti principali, una gavetta da 0,6lt e un coperchio che può servire come pentolino, entrambi con manici che si ripiegano sul corpo principale quando non in uso. Il peso totale è di circa 270 grammi con delle dimensioni di circa 14x11cm.
Il tutto è contenuto in una leggera sacca a rete, che lo tiene chiuso proteggendolo dai graffi durante il trasporto, dentro allo zaino.
All’interno del Terra Solo può trovare spazio tutto un kit che comprende la bomboletta di gas da 110 grammi, il fornellino, un cucchiaio ripiegabile e delle bustine di thè o caffè.
L’idea è simile a quella proposta da Jetboil ma in uno spazio più ridotto.

Optimus Terra Solo

Optimus Terra Solo

Optimus Terra Solo

Optimus Terra Solo

Optimus Terra Solo

Optimus Crux
Il fornellino Crux è un vero campione in fatto di peso e dimensioni ridotte. Un ingegnoso sistema permette di ripiegare la testa del bruciatore e le alette che sostengono il pentolino, in maniera tale da ridurre al minimo l’imgombro.
Una volta avvitato su una bomboletta, basta aprire il flusso con la manopolina (anch’essa ripiegabile) e dar fuoco al gas. La potenza di questo piccolo fornellino è notevole, porta ad ebollizione 1 lt di acqua in circa 3 minuti.
Viene venduto assieme ad una piccola tasca che lo tiene fissato, durante il trasporto, sotto alla bombola di gas, sfruttando lo spazio vuoto sotto a questa.

Optimus Crux

Optimus Crux

Optimus Crux

Optimus Crux

Kit completo
La configurazione che ho scelto di usare, utilizzando il Terra Solo Cooking System è quella che permette di tenere all’interno tutti gli oggetti mostrati nella foto qui sotto: una bomboletta di gas da 110gr, il fornellino Crux, un supporto ripiegabile per stabilizzare la bomboletta (preso dal Jetboil), uno spork ripiegabile, un accendino. Sotto al coperchio avanza ancora spazio per qualche bustina di thè o caffè e zucchero.
In pochissimo spazio e con un peso ridotto posso avere un kit completo per prepararmi un infuso o riscaldare del cibo in maniera comoda e veloce.
Mi sento di consigliare vivamente sia il Terra Solo che il Crux a tutti gli appassionati di trekking o di attività simili dove rispamiare spazio e peso diventa una questione importante!

Optimus Crux & Terra Solo

Optimus Crux & Terra Solo

Clever hiker videos

Un paio di settimane fa mi sono imbattuto nel sito Clever Hiker, che pubblicizzava una serie recente di video dedicati all’ultralight backpacking, cioè l’idea di riuscire a fare del trekking, anche di più giorni, cercando di ridurre al minimo il peso che ci si porta dietro. Su youtube se ne trovano tanti di video su questo argomento, ma il trailer, che trovate qui sotto, dava l’idea di qualcosa di qualità, ben fatto sia come riprese che come idee sviluppate all’interno della serie.
Ho deciso quindi di darci un’occhiata…

La serie completa si compone di 10 video della durata di circa 6-7 minuti l’uno. Gli argomenti trattati sono:
– Lightweight basic (una introduzione alla serie)
– Ultralight shelters
– Ultralight backpacks
– Sleeping systems
– Essentials & First aid
– Ultralight cooking
– Trail food
– Footwear & Trekking Poles
– Clothing & Raingear
– Water purification

In allegato ai video ho trovato anche un breve e-book che contiene tutti i riferimenti per risalire al materiale presentato nei video (marche e modelli dell’attrezzatura) e un modulo “checklist” per controllare il proprio equipaggiamento prima di partire per un’uscita.
Le spiegazioni date nella serie sono semplici ed immediate, niente di troppo complicato o irrealizzabile. Su alcuni punti ho qualche dubbio ma per la maggior sono tutte idee che condivido e che incoraggio a sperimentare ed intraprendere.
In ogni video il protagonista, Dave Collins, analizza pregi e difetti di vari tipi di equipaggiamento, dalle tende ai sacchi a pelo ai filtri per l’acqua, indicandone pregi e difetti e motivando le sue scelte al riguardo.
Sono spiegazioni date da chi ha percorso molti km a piedi e sa bene cosa funziona e cosa invece diventa un impiccio, lungo la strada.
E’ una serie interessante e ben realizzata, purtroppo abbastanza breve, che fornisce molte idee e consigli utili per chi ama la vita all’aria aperta.
Decisamente da guardare!

Cabela’s ColorPhase, una rivoluzione nel mimetismo?

Cabela’s, il noto negozio americano di materiale per la caccia e l’outdoor, ha recentemente presentato una interessante novità per quanto riguarda il mimetismo.
Sfruttando una tecnologia che permette al colore di variare in base alla temperatura, ha stampato alcuni capi di abbigliamento che possono essere indossati in diverse stagioni. Il colore predominante, infatti, cambia (intorno ai 18°C) da marrone a verde e questo consente di avere un unico pattern mimetico che si adatta alla stagione.

Cabela's ColorPhase

Il video qui sotto mostra bene il funzionamento.
L’unico dubbio che mi lascia riguarda il calore corporeo: può influenzare il cambiamento del colore anche la persona che sta indossando quel capo di abbigliamento? Questo è un punto da tenere in considerazione, ma si tratta comunque di una novità molto interessante.
Cabela’s ha pensato al mondo della caccia, proponendo questa soluzione, ma credo sia un’invenzione da non sottovalutare neanche per utilizzi tattici. Cosa ne pensate?

Kit ferrata Matrix Gyro by CAMP

Il kit da via ferrata Matrix Gyro Rewind è uno dei prodotti più tecnici della serie CAMP, che ha portato due utili brevetti in un solo articolo per aumentarne la sicurezza e la facilità di utilizzo. Il kit è composto dal set ferrata Matrix Gyro Rewind, l’imbrago Jasper CR3 e il casco Armour.

Il caschetto Armour è molto comodo e leggero. E’ disponibile in diverse colorazioni, la calotta esterna è in ABS stampato ad iniezione con fori per la ventilazione e attacchi portalampada. L’interno, invece, è in EPS ed ha un sistema di regolazione posteriore che grazie ad una rotella consente di adattarlo alla testa dell’utilizzatore.

Ferrata CAMP

Ferrata CAMP

Ferrata CAMP

Il set ferrata Matrix Gyro Rewind è il cuore di tutto il kit. E’ stato presentato nel 2011 al salone OutDoor di Friedrichshafen dove ha meritato il premio OutDoor Industry Award.
La fettuccia Rewind da 22 mm è leggera e compatta per ridurre la lunghezza delle fettucce, in modo che non intralci i movimenti durante la salita. La fettuccia elastica si allunga o si accorcia seguendo il naturale movimento della persona lungo la via.
Uno dei problemi che si incontrano più spesso lungo le vie ferrate è l’attorcigliamento delle longe, che ci costringe ad una fermata per sistemare il tutto. Non sempre, però, ci si trova in una situazione comoda e questa azione può diventare davvero pericolosa. Il sistema brevettato Gyro a snodo triplo (tre snodi indipendendi uno dall’altro) evita qualsiasi attorcigliamento delle fettucce e di conseguenza qualsiasi rotazione a 360° non voluta.
Il dissipatore a 4 fori è contenuto all’interno del piccolo sacchetto nero, in maniera tale da evitare intralci durante il percorso.
I due moschettoni Hercules hanno un sistema di sicurezza a doppia leva per evitare aperture accidentali, il corpo e la leva principale sono in alluminio stampato a caldo, la leva posteriore è in acciaio inox.

Ferrata CAMP

Ferrata CAMP

Ferrata CAMP

Ferrata CAMP

Ferrata CAMP

L’imbrago Jasper CR3 è adatto ad attività come arrampicata e alpinismo.
L’imbottitura scorrevole permette di centrare la cintura garantendo quindi una perfetta regolazione. L’esterno è in nylon antiabrasione mentre l’interno è in Mesh 3D, leggera e confortevole. Anche i cosciali, che si possono regolare tramite elastici di collegamento con sistema “Flat-Link”, risultano davvero comodi.
Intorno all’imbrago troviamo 4 anelli portamateriale sagomati e rinforzati.

Ferrata CAMP

Ferrata CAMP

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Ferrata CAMP

UF PRO Striker Greenzone BDU

UF PRO è una ditta slovena che commercializza alcuni capi dalle caratteristiche davvero interessanti. Il completo Striker mostrato nelle foto di questa recensione è composto da una giacca con diverse tasche e un ampio cappuccio e un paio di pantaloni che completano il set.
E’ disponibile in due diversi pattern mimetici. Questa è la versione in Pencott Greenzone.
Maggiori informazioni si possono recuperare dal sito ufficiale: UF PRO

UF PRO Striker Greenzone Jacket
La giacca del completo Striker non ha imbottitura ed è pensata per poter essere indossata sopra ad altri capi di vestiario.
Il tessuto è un robusto NyCo con tessitura rip-stop. E’ un capo robusto e, grazie al pattern Greenzone, molto efficace in termini di mimetismo.
La chiusura della giacca consiste in una cerniera coperta da una patta di tessuto che si fissa con del velcro. Tutte le tasche sono invece chiuse con delle zip e all’interno hanno dei piccoli comparti per organizzare la meglio il contenuto, specie se si tratta di oggetti piccoli.
Le tasche pettorali si possono aprire da entrambi i lati, in maniera tale da renderle più versatili e facilmente accessibili.
Internamente alla giacca, nella zona delle spalle, troviamo degli inserti leggermente imbottiti. Questi permettono di distribuire meglio il peso di un eventuale zaino, chest rig o body armour. Nella zona lombare, sul retro della giacca, è stata aggiunta un’ulteriore piccola tasca.
Sui fianchi, invece, ci sono due ampie zip per permettere una maggiore ventilazione in caso di caldo eccessivo.

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UF Pro Striker Greenzone Pants
I pantaloni del completo Striker mantengono le ottime caratteristiche della giacca, sono robusti e funzionali.
Due pannelli elastici sul cavallo e appena sotto la vita conferiscono a questo capo una mobilità assoluta, vestono in maniera davvero comoda e assecondano i movimenti.
Anche qui tutte le tasche sono chiuse da zip per renderle più silenziose. Sulle ginocchia sono stati ricavati dei compartimenti per poter inserire delle protezioni e ci sono due passanti, proprio sopra alle tasche posizionate sui fianchi, per poter inserire delle tourniquet.
Nella stagione fredda è possibile inserire all’interno dei pantaloni uno strato in windstopper, per renderli molto più confortevoli!

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Pencott Greenzone camo pattern
I pattern mimetici creati dalla Pencott, nelle sue (per ora) 4 varianti, sono tra i più efficaci fra quelli attualmente in commercio.
Il modello Greenzone si adatta molto bene a zone boschive e aree verdi e grazie al suo particolare disegno e alla disposizone delle macchie chiare e scure simula al meglio le luci e le ombre della vegetazione, spezzando in questa maniera la sagoma umana. E’ un pattern a 4 colori, il più scuro dei quali è un marrone. Riesce a confondersi molto bene sia in zone in luce che in quelle in ombra. Le foto qui sotto mostrano come sia efficace già a pochi metri di distanza. Sono state scattate da circa 5-6 metri e il profilo della giacca posata a terra riesce a percepirsi soprattutto per l’ombra che crea, mentre il pattern mimetico la rende quasi invisibile.

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