Nordic Pocket Saw
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Abbiamo provato la Nordic Pocket Saw:
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La Firecraft Necklace è una collana venduta nel sito Wazoo Survival Gear ed è una soluzione pratica per avere sempre a portata di mano un sistema per accendere il fuoco in caso di emergenza. Nel sito della Wazoo ci sono diverse varianti, possono essere in pelle o paracord di diversi colori… quella mostrata nelle foto di questa recensione è costruita con dello speciale paracord verde.
La chiusura della collana è costituita da un sistema chiamato Breakaway Safety Clasp, è robusto per un normale utilizzo ma basta tirare le due estremità della corda con un po’ di forza perchè questo si apra.
Nella parte finale della collana c’è un piccolo acciarino ed una piastrina in ceramica per poterlo sfregare ed ottenere così delle scintille. Nonostante le dimensioni del kit siano piuttosto ridotte, le scintille che riesce a creare sono generose.
Il paracord con il quale è costruita la Firecraft Necklace è denominato “550 FireCord” perchè una delle stringhe al suo interno è in realtà un’esca per accendere il fuoco.
In una collana ci sono circa 75cm di esca utile.
Per accendere il fuoco basta tagliare un pezzetto di paracord ed estrarre la striscia rossa.
Questa può essere poi accesa con le scintille prodotte dalla coppia acciarino+piastrina in ceramica. Con una lunghezza di circa 3cm la fiamma resta accesa per circa 5-6 secondi.
La Firecraft Necklace della Wazoo è un prodotto simpatico, costa relativamente poco (una ventina di euro circa) ed è un sistema per tenere sempre vicino (anche se si dovesse perdere lo zaino) un piccolo kit di per accendere il fuoco…
E in caso di emergenza può davvero fare la differenza!
Il kit Pure2Go proposto dalla ditta Statunitense WaterOne è un sistema completo per potabilizzare l’acqua durante un trekking o in caso di emergenza. Non è il classico filtro perchè il sistema integrato all’interno non blocca – ma uccide – virus e batteri.
Il Pure2Go è disponibile in due diversi kit. Quello mostrato nelle foto di questa recensione è il più completo e viene spedito con una comoda borsa che contiene tutte le varie parti.
In Europa è distribuito dal sito www.pure2gouk.co.uk
Il cuore del kit è il purificatore Pure2Go.
E’ un sistema leggero, non troppo ingombrante, che può essere utilizzato da solo o assieme alle altre parti del kit che andremo poi a mostrare.
Il beccuccio dal quale si beve è protetto da un tappo fissato con una piccola striscia in gomma, in modo da non perderlo.
La parte opposta, quella che va a contatto con l’acqua da depurare, è dotata di un filetto per poterci fissare una bottiglia o una tasca di idratazione.
Il Pure2Go ha un sistema di filtrazione a 3 stadi.
La prima sezione è una membrana che impedisce alle particelle più grosse, fra le quali i protozoi responsabili della Giardia, di passare. La seconda sezione è un filtro a carboni attivi.
La terza contiene il sistema brevettato dalla WaterOne, il ViroBac, che uccide batteri e virus.
Il Pure2Go ha una vita utile di più di mille litri ma si possono acquistare a parte le varie sezioni.
All’interno di entrambi i kit proposti (Pure2Go kit e Traveler’s kit) è presente una piccola sacca da circa 0,7lt da collegare alla parte filettata.
Così facendo possiamo riempire la sacca e bere quando vogliamo, senza dover restare per forza vicino alla fonte d’acqua.
Nel kit completo è inclusa anche una sacca di idratazione della Source.
L’idea è quella di appendere la sacca ad un ramo, o comunque in una posizione più alta rispetto al Pure2Go, e lasciare che la gravità faccia il resto.
Si può anche fissare il purificatore “a valle” di qualsiasi sistema di idratazione utilizzando uno dei tubi in gomma compresi nella confezione.
Una pratica clip in plastica bianca permette di regolare il flusso d’acqua che vi passa attraverso, o di bloccarlo del tutto.
Il kit comprende una pompa manuale con la quale è possibile attingere a dell’acqua anche se questa è in un punto scomodo o poco pratico. Basta collegare i due tubicini flessibili (uno con un piccolo filtro a rete nel punto a contatto con l’acqua da rendere potabile, l’altro in entrata al Pure2Go).
La stessa pompa può poi essere usata per fare un controlavaggio al Pure2Go, per pulirlo con dell’acqua pulita dopo l’utilizzo.
Edge Eyewear è un marchio americano che propone diversi tipi di occhiali balistici mantenendo nei suoi prodotti un ottimo rapporto qualità/prezzo. Il modello Hamel, mostrato nelle foto di questa recensione è uno dei loro articoli più diffusi ed è disponibile in più varianti che si differenziano per colore, tipo di lente e montatura.
La versione mostrata in queste foto è l’Hamel Vapor Shield “Thin Temple Frame”.
L’adozione della tecnologia Vapor Shield minimizza e impedisce quasi del tutto la formazione di condensa sulle lenti.
Ho usato questi occhiali in giornate fredde e anche svolgendo attività intense le lenti sono rimaste perfette.
Il modello Hamel è disponibile con stanghette standard oppure con stanghette più sottili.
Il profilo più esile, mostrato in queste foto, è utile se si usano caschetti o cuffie perchè ingombra meno ed è più flessibile, si adatta meglio. Sono perfetti con le cuffie da poligono perchè lo spessore ridotto non impedisce a queste di chiudersi attorno all’orecchio.
Particolare degli inserti antiscivolo nella zona che va a contatto con il naso.
Le lenti nel modello che ho scelto per questa recensione sono nella versione G-15.
E’ una soluzione studiata ancora negli anni ’50 dall’aviazione USA per massimizzare il passaggio della luce a 550nm, quella nello spettro fra verde e giallo. Offre contrasto e definizione senza stancare l’occhio.
Gli Hamel sono occhiali leggeri e comodi, avvolgono bene il volto proteggendo gli occhi anche sui lati. Sono tutto sommato economici ma con caratteristiche molto positive!
Greenroom One Three Six Enterprise è una piccola ditta con base in Malesia specializzata nella realizzazione di tasche, borse e zaini fatti a mano.
Il Rainmaker è uno dei loro modelli che ben si adatta a poter essere utilizzato sia per utilizzi “urban” che come zaino da portare nelle proprie escursioni.
Il Rainmaker è disponibile in due versioni, la più piccola da 22 litri e la più grande, quella mostrata in questa recensione, da 27.
E’ possibile sceglierlo con le pals MOLLE e il velcro sul davanti oppure in versione “civile”senza questi dettagli. I colori a disposizione sono nero, verde e marrone.
Lo zaino è dotato di robuste maniglie per il trasporto sui fianchi e sulla parte superiore.
Sono realizzate con lo stesso materiale che si usa per le cinture di sicurezza sulle auto!
Sui fianchi ci sono anche due cinghie di compressione che possono tornare utili per fissare un giubbotto o un treppiede per lo spotting scope all’esterno dello zaino.
Lo stesso tipo di materiale è usato anche per sostenere e rinforzare gli spallacci.
Il Rainmaker è uno zaino robusto, l’esterno è in Cordura 1000D mentre l’interno è rivestito in nylon ripstop a 420D.
Lo schienale, come la parte interna degli spallacci, è leggermente imbottita per aumentare il comfort anche a pieno carico.
La tasca esterna è coperta da una patta in cordura che aiuta a tenere lontana l’umidità in caso di pioggia, evitando che l’acqua entri attraverso la cerniera.
Ogni zip è dotata di un’asola per poterla manovrare con più facilità. Personalmente avrei preferito usare del paracord, ben più robusto rispetto allo spago che hanno usato, ma è una modifica che si può fare in poco tempo.
Internamente la tasca più esterna è suddivisa in tre scomparti, uno largo e due, più stretti, sulla parete interna.
Nella foto è visibile anche un d-ring che può essere utile per fissarci un mazzo di chiavi o qualcosa che deve restare a portata di mano ma assicurandolo in modo da non perderlo.
La tasca principale si apre quasi del tutto e questo rende agevole il carico dello zaino e l’individuazione del suo contenuto.
La parte verso lo schienale ha due file di pals MOLLE per fissarci un’eventuale pouch.
Sui lati di queste ci sono delle asole sulle quali si può facilmente fissare un moschettone.
La parte più esterna ha due tasche a rete chiuse da zip.
La terza tasca, quella a contatto con lo schienale, si apre del tutto.
Qui c’è una sezione imbottita creata per ospitare un computer portatile e passare in velocità i controlli in un aeroporto senza doverlo togliere dallo zaino.
Nello Zaino Rainmaker c’è un’ultima tasca “segreta” nascosta nello spazio fra la parte principale dello zaino e lo schienale.
E’ uno spazio perfetto per metterci i documenti durante un viaggio, averli comodi da mostrare ma protetti e al sicuro.
Il Rainmaker è uno zaino interessante con un prezzo adeguato alle sue caratteristiche.
Comodo e abbastanza robusto, ci sono forse un paio di punti che si possono migliorare (l’appunto sulle zip, ad esempio, niente di così importante) ma è sicuramente uno zaino da tenere in considerazione.
Mora Garberg. Il nuovo e atteso coltello della famosa casa svedese è il loro primo full tang, un modello a codolo pieno. Mantiene molte caratteristiche simili ad altri loro coltelli (soprattutto con i modelli Bushcraft Survival) aggiungendovi però delle interessanti migliorie.
Lo sto usando da circa tre mesi e ne sono molto soddisfatto! E’ un buon coltello con ottime qualità e si discosta dalla linea Basic di altri modelli Morakniv anche nel prezzo, un po’ più alto del solito. Però si tratta anche di una lama di un livello più alto!
L’abilità della Morakniv nel forgiare lame, inutile dirlo, è riconosciuta da molti e la tradizione della casa svedese è ricordata anche nella data impressa sul fodero del coltello.
La lama del Garberg ha uno spessore di 3,2 mm e una lunghezza di 109 mm.
E’ una lama robusta, in acciaio Sandvik, ed arriva con un filo estremamente tagliente!
Il Garberg è un coltello full tang e la riprova è ben visibile in fondo all’impugnatura dove spuntano un paio di mm di acciaio.
Questo tipo di costruzione offre una maggiore robustezza ed è sicuramente una caratteristica che apprezzo, nei coltelli a lama fissa!
Nella foto è ben visibile anche il foro passante per fissarci un’asola in paracord.
L’impugnatura è diversa da quella presente nella maggior parte degli altri coltelli Morakniv.
A prima vista può non sembrarlo, ma ha un buon grip e permette una presa sicura. Personalmente la trovo molto comoda…
Il Garberg può essere scelto con un fodero in pelle o nella versione Multi-Mount.
In quest’ultima versione è comunque incluso anche un aggancio per poterlo fissare alla cintura.
Il fodero Multi-Mount è pensato per essere il più versatile possibile.
E’ compatibile con il sistema MOLLE ma può essere facilmente agganciato alle cinghie di qualsiasi zaino.
Il fodero del coltello può comunque essere tolto in un attimo dal sistema Multi-Mount per poterlo fissare di nuovo alla cintura.
Messo a confronto con un altro coltello Morakniv già recensito in precedenza, il garberg mostra aspetti simili e differenze notevoli.
L’impugnatura ha praticamente le stesse dimensioni ma la forma è completamente diversa.
Anche la lama ha quasi la stessa lunghezza ma uno spessore maggiore.
Il dorso della lama ha un angolo di 90°, perfetto per poterlo usare con un acciarino e produrre delle scintille generose.
Lo stesso profilo superiore può anche essere usato per “grattare” del legno e creare l’esca per il fuoco, preservando così il filo della lama per altri utilizzi.
Il negozio tedesco TacticalTrim ha nel suo catalogo l’Heavy Mesh, un tessuto a rete a maglia fitta, acquistabile a metro e disponibile in diverse colorazioni e pattern mimetici.
Può essere utile nel costruire una ghillie o per coprire un operatore e il suo materiale in un punto di osservazione.
Con la collaborazione di questo negozio bbiamo fatto alcuni test sia sul materiale che sul pattern A-Tacs (una delle scelte disponibili sul sito della TacticalTrim).
Il mimetismo A-Tacs è proposto in diverse varianti.
Il sito TacticalTrim ne ha in catalogo due, AU (Arid/Urban) e FG (Foliage/Green).
L’A-Tacs AU è un ottimo pattern mimetico per zone desertiche ma si adatta bene anche a zone boschive nella stagione autunnale e in inverno, quando la vegetazione è secca.
Le foto scattate in queste prove sono volutamente rivelatrici del punto in cui abbiamo scelto di posizionare il tessuto: per aumentare l’efficacia del mimetismo, infatti, avremmo potuto scegliere una posizione più defilata, ad esempio dietro ad una fila di arbusti, ma volevamo mostrare come sia comunque efficace già in campo aperto e in una situazione non certo ottimale.
Sottobosco rado con erba e foglie secche.
Abbiamo nascosto uno zaino e altro materiale sotto al telo e abbiamo scattato una foto da un paio di metri per poi spostarci a circa 5 e poi venti metri, sempre tenendo bene in vista il telo.
Il pattern A-Tacs rompe bene la forma, con i suoi chiaro-scuri in diverse gradazioni di colore.
Ci siamo poi spostati sul letto di un torrente, per provare il mimetismo su un terreno di sassi, roccioso. Qui la sua efficacia è davvero notevole, è difficile notarlo ad appena qualche metro di distanza.
Altra prova, su terreno del tutto sgombro e con poca vegetazione.
Anche qui stessa modalità delle prime foto, abbiamo nascosto uno zaino e ci siamo allontanati scattando foto a diverse distanze ed abbiamo avuto le stesse impressioni: questo pattern mimetico svolge un bel lavoro nel confondere l’occhio ricreando l’illusione della profondità.
Nell’ultimo test abbiamo provato a simulare un punto di osservazione posizionando una persona proprio dietro al telo, in un punto con del cemento e sassi. Il risultato non è male, copre bene la figura umana (non si vede in trasparenza) e si confonde in maniera molto buona.
L’A-Tacs FG è invece più specifico per zone rurali, dov’è presente una natura più verdeggiante.
In questo test abbiamo provato a posizionare il telo (sempre in campo aperto e fotografandolo da distanze ridotte) in zone con erba secca e in zone invece dove le foglie erano verdi.
La prima serie di foto è stata scattata in un punto “a metà”, che presentava appunto vegetazione verde ed erba secca: si confonde ma non è il massimo…
Appoggiato però a terra, sull’ erba secca, è tutta un’altra storia. A qualche decina di metri diventa difficile individuarlo anche se in realtà è in piena vista.
Ultimo serie di foto, in mezzo a dei rami con foglie verdi.
Su distanze molto brevi è facile vederlo ma basta allontanarsi ad una trentina di metri che il risultato migliora.
L’A-Tacs FG è un pattern abbastanza chiaro, nel bosco fitto e in estate risalta di più rispetto ad altri tipi di mimetismo specifici per quelle zone. Vale qui la stessa idea del Multicam, è un pattern ideale nei periodi “di transizione” quando la vegetazione comincia a diventare secca ma ha comunque una componente che vira sul verde.
Ovviamente bisogna valutare caso per caso, a seconda della stagione e dell’ambiente in cui ci trova. Le considerazioni che facciamo qui valgono per i casi fotografati.
Una cosa interessante è il lato inferiore del tessuto, con colori molto più sbiaditi.
Potrebbe essere una buona soluzione per le zone boschive con poca neve…
Un confronto fra i due pattern, A-Tacs FG a sinistra, A-Tacs AU a destra.
Il tessuto Heavy Mesh della Tactical trim è robusto, nel fare le foto l’abbiamo strattonato, buttato fra i rovi e tirato fuori con poca grazia ed ha subito minimi danni, quasi impercettibili.
Non è leggerissimo ma copre bene lasciando una buona visuale.
Da qualche settimana sto testando nelle mie escursioni un pannello solare della Core Third, un brand nuovo sul mercato, che propone svariati prodotti pensati per utilizzi outdoor.
Il Massai 10, questo il nome del prodotto, è un pannello solare pieghevole con il quale si può caricare un telefono, una pila o qualsiasi altro strumento che si possa alimentare con una USB.
Il pannello solare aperto ha dimensioni di 38x24cm e pesa circa 300 grammi.
Le due facce interne del Massai 10 mostrano i pannelli solari monocristallini circondati da un robusto rivestimento in hypalon.
E’ un prodotto ben costruito, che entra senza problemi in uno zaino ed è in grado di resistere agli abusi della vita all’aria aperta!
Sui 4 angoli sono stati previsti dei fori per poter appendere il Massai 10 nella posizione migliore per catturare i raggi del sole.
Ho portato con me il pannello in diverse uscite e nelle giornate di agosto con un sole forte caricava il mio telefono in poco tempo.
I tempi variano molto in base al tipo di luminosità che abbiamo a disposizione: se ci sono nuvole il Massai 10 non serve a molto ma con il sole abbiamo a disposizione energia gratuita per poter caricare direttamente i nostri device o, in alternativa, un power bank con il quale alimentare poi, la sera, i vari dispositivi che ci servono.
La Core Third ha previsto due porte USB per poter caricare contemporaneamente due device.
Il piccolo led ci informa se le condizioni di luce sono giuste, diventando blu come nella foto. Se il led è invece rosso allora i tempi di ricarica saranno più lunghi!
In condizioni ideali il Massai 10 sviluppa 10W a 5V e 2 ampere.
La posizione ideale di un pannello, per poter ricevere i raggi solari, è quella perpendicolare a questi. Possiamo però fissare il Massai 10 ad uno zaino e continuare a caricare le batterie anche in movimento.
Nella foto qui sotto, ad esempio, lo avevo agganciato alle pals esterne di uno zaino.
Nella confezione del Massai 10 ci sono due piccoli supporti modellabili simili a filo di ferro rivestito. Con questi possiamo appendere il pannello o modificarne la forma perchè riceva la maggior quantità di luce possibile.
La serie di pannelli solari portatili proposta dalla Core Third è molto valida.
Sono prodotti robusti ma leggeri, nelle giuste condizioni funzionano alla grande e possono davvero esserci di aiuto quando ci troviamo lontani da una presa di corrente e abbiamo, ad esempio, la necessita di avere il telefono carico.
E’ il primo pannello di questo tipo che ho avuto l’occasione di provare ed il mio voto è sicuramente positivo!
Ero alla ricerca di un buon monocolo, qualcosa di piccolo e leggero ma costruito bene, un prodotto di qualità. Nel catalogo del sito Optics Trade (un sito molto fornito e con un ottimo servizio clienti) ho trovato il Solo Tactical della Vortex, un prodotto che sulla carta sembrava avere ottime caratteristiche.
L’ho provato in diverse situazioni e posso confermare in pieno che si tratta di un articolo davvero interessante!
Il monocolo viene venduto assieme ad una custodia morbida in un materiale che sembra neoprene.
Ha un’apertura sul lato posteriore e lo protegge da colpi leggeri durante il trasporto. Questa custodia non è proprio il massimo, ma è uno dei pochissimi punti negativi che ho trovato in questo prodotto!
Il Vortex Solo Tactical è compatto, le sue dimensioni all’incirca 13,5 x 5,8 cm, e questo consente di tenerlo comodamente in una tasca. Il peso è di circa 290 grammi.
E’ costruito in maniera robusta e coperta dalla garanzia a vita Vortex.
Nella foto sono ben visibili le due ghiere, una per regolare la messa a fuoco dell’immagine (quella più grande) e l’altra per regolare invece il fuoco del reticolo di cui è dotato.
Sul fianco del Vortex Solo Tactical c’è una generosa clip metallica (che si può rimuovere togliendo due viti) per poterlo fissare alla cintura, alle pals molle di un vest o uno zaino o all’interno di una tasca…
La lente frontale è leggermente rientrante così da evitare graffi quando è in appoggio sulla parte frontale.
L’altro piccolo difetto, oltre alla custodia di cui parlavamo all’inizio, è l’assenza di tappi che coprano le lenti. Niente di così grave, si trovano comunque delle soluzioni sul mercato, ma se avessero previsto di venderlo completo di protezioni non sarebbe stato male…
Il monocolo è trattato internamente con azoto, è impermeabile e anti condensa.
L’ingrandimento è di 8X e il campo visivo a 100 metri è di 131 metri.
Ha una buona luminosità e si presta ad essere usato anche in condizioni di luce non ottimali.
All’interno della confezione è compreso un laccetto con uno sgancio rapido per assicurare il monocolo al collo quando non in uso.
La parte in gomma attorno all’oculare svolge efficamente il suo lavoro perchè impedisce alla luce di disturbare l’osservazione ma si può comunque ripiegare attorno all’oculare stesso per permettere una visione più comoda a chi indossa degli occhiali.
La forma del Vortex Solo Tactical si adatta bene alla mano, risulta naturale e comoda.
La gomma con cui è rivestito e le zigrininature del disegno esterno permettono una presa sicura e antiscivolo anche in caso di pioggia o umidità.
Il monocolo Vortex Solo R/T è dotato di un reticolo interno per la stima delle distanze.
Conoscendo le misure reali di un oggetto possiamo facilmente stimare la sua distanza da noi con una piccola formula matematica: altezza (o larghezza) reale dell’oggetto, moltiplicata X 1000 / altezza (o larghezza) dell’oggetto in MRADs come letta sul reticolo = distanza in metri.
Vicino alla parte centrale del reticolo ci sono inoltre 4 piccole silhouettes (da 300 a 600 metri) per avere una stima più veloce se stiamo osservando una persona.
Il surfista nella foto qui sotto, ad esempio, è a circa 600 metri di distanza.
Se poi conoscessi le dimensioni del motoscafo potrei facilmente risalire alla sua distanza rispetto al punto di osservazione.
Ho usato il Vortex Solo Tactical in diversi ambienti, con diverse situazioni luminose e differenti condizioni atmosferiche.
Il suo utilizzo è veloce, immediato, quasi più semplice di un binocolo. La qualità ottica è elevata e l’immagine risulta luminosa e nitida. Un ottimo prodotto!